05 Informazione supplementare Il fiore all’occhiello dell’Alto Medioevo: il tesoro di Ilanz Il tesoro di Ilanz-Grüneck si compone di 138 monete d’oro e argento, in parte molto rare, di 2 orecchini a cestello, 5 pendenti d’oro e 2 pepite d’oro. Nell’Alto Medioevo, il valore complessivo del tesoro corrispondeva verosimilmente a quello di un gregge di 30–40 pecore. Il proprietario deve aver accumulato questi beni sull’arco di un periodo molto lungo.Foto: Museo retico + Tremisse (757‒774) raffigurante San Michele, coniato a nome del re longobardo Liutprando.Foto: Museo retico + Tremisse di Pavia (772‒773), coniato a nome del re longobardo Desiderio.Foto: Museo retico + Denaro di St. Denis (751‒768), coniato a nome di Pepino, re dei Franchi.Foto: Museo retico + Tremisse di Milano (774‒781), coniato a nome dell’imperatore Carlo Magno.Foto: Museo retico + La moneta notoriamente più antica di Coira: un tremisse (773) coniato a nome dell’imperatore Carlo Magno.Foto: Museo retico + Denaro di Mainz (768‒794), coniato a nome dell’imperatore Carlo Magno.Foto: Museo retico + Penny di Canterbury (784‒792), coniato a nome del re anglosassone Offa di Mercia.Foto: Museo retico + Dinaro di Tunisi (789‒790), coniato a nome del califfo Hârûn ar-Raschid.Foto: Museo retico + La moneta più recente del tesoro: denaro di Pavia (794‒814), coniato a nome dell’imperatore Carlo Magno.Foto: Museo retico + Orecchini a cestello, VIII secolo, in stile bizantino, provenienti verosimilmente dall’Italia del Nord.Foto: Museo retico + La mappa mostra i luoghi di provenienza delle monete rinvenute a Ilanz. La diversità evidenzia i vivaci scambi commerciali con l’intero territorio europeo e addirittura fino a quello nordafricano.Mappa: Museo retico +